sabato, agosto 04, 2007

KitEsperienza


















Durante il primo fine settimana di Luglio insieme all' amico Enrico (alias Tamarro) si è deciso di fare un' incursione sulle rive del Lago di Garda per una 3 giorni di kite!!

Il Kitesurf è uno sport molto bello, sia per chi gode della vista di queste vele colorate che danzano nel vento e soprattutto per chi lo pratica dato che offre un grande senso di libertà mentre si viene trascinati sull' acqua.
Il Kite è l' unione di tre sport: windsurf, aquilonismo da traino e wakeboarding. Il primo lo conosciamo tutti, il secondo è l'equivalente del kite su terra (dove invece della tavola si ha una pedana a ruote su cui si ci sdraia) e l' ultimo è nient'altro che lo sci nautico con una tavola da surf.
La storia del Kite è puttosto recente e si fà risalire alla fine degli anni 70 dove sulle isole Hawai l' aquilonismo iniziò ad essere applicato ad una trazione su acqua. Ma i veri padri del Kitesurf sono i fratelli Bruno e Dominique Legagnoix che brevettarono il WIPIKA (Wi.nd P.owered I.nflatable K.ite A.ircraft) molto simile all' attuale kite ma con due piccole tavole da surf da calzare, invece dell'attuale tavola mono/bidirezionale.

Ok...dopo questo excursus altamente cognitivo, passiamo alla mia avventura sul GardaSee come dicono li tedescoli.
Prima di tutto diciamo che non avevo mai visitato la parte nord del Lago di Garda; la mia sola presenza sul Lago risaliva alla visita del parco di Gardaland.


La freccia rossa della mappa a sinistra indica il luogo della scuola Kite che mi ha iniziato all'uso dell' aquilone e della tavola....il Kite insomma
La scuola X-Kite si trova a Brenzone paesino sotto le montagne delle Malghe.

Il viaggio per raggiungere Brenzone è iniziato alle 15:30 da Ottobronx e dopo aver preso l' autostrada direzione Brennero siamo partiti pronti per una nuova esperienza.

Alle 16:00 eravamo già in Italia, superata la dogana. La Val Badia e poi il Sud Tirolo ed il Trentino. Pian piano che l' auto scivolava sull'asfalto mi accorgevo come di quelle zone poco c' era d' Italia e molto delle vicine Austria e Germania.
I grandi appezzamenti dedicati alla viticoltura ci hanno avvolto e solo in quel momento mi sono ricordato della grande ricchezza di quelle zone: Gewurstraminer, Pinot Bianco, Soave, Muller Turgau e Chardonay solo per citarne alcuni.

Le strade e le case sono nel Trentino le stesse che da piccoli abbiamo visto nei cartoni di Heidi o Annette...

Il nostro primo stupore quando, telefonando all' albergo prenotato per sapere fino a che ora era possibile fare il check in, la signora dall' altra parte della cornetta ci avvisa di arrivare prima delle 20:00!!
Ebbene sì, dopo tre giorni sulla zona altamente tedesca del Lago, ci siamo dovuti arrendere ai loro orari totalmente tedeschi....ossia la cena (solo per fare un esempio) si poteva fare al max fino alle 21:00 ma già alle 22:00 non si vedeva più nessuno per la strada!!

Dopo aver lasciato le valigie in camera, ci siamo avviati verso la scuola stanziata in un piccolo stabilimento con tanto di porticciolo per barche a vela.Un piccola baracchetta in legno era tutto quello che racchiudeva la logistica della scuola, poi 4 barche per i lift (servizio di trasporto nel centro del Lago) e per finire uno stanzone dove erano custoditi tutti gli strumenti del Kite: vele, trapezi, caschetti protettivi, giubbini e mute da sub.

Il corso di Kite è stato molto bello e la nostra istruttrice Giulia veramente preparata, non esitando a parlare in inglese quando qualche corsista straniero non capiva l' Italiano.
Il Corso doveva svolgersi Giovedì, Venerdì e Sabato (con Domenica come giorno spare!). Dico doveva perchè come tutti gli sport che necessitano del vento, non si è potuto fare altro che valutarne la presenza giorno dopo giorno.

Il corso si costituisce di una lezione teorica e di una pratica al giorno per 3 giorni (Corso Base).

Il primo giorno siamo stati trasportati su un motoscafo al centro del Lago e senza mettere piedi in acqua (ma alla fine ci siamo bagnati lo stesso per gli spruzzi del motoscafo!!!) abbiamo iniziato a prendere conoscenza dell'aquilone. La sensazione è quella di avere proprio un grande aquilone agganciato all'altezza dell'ombelico. Una sensazione al limite con l'adrenalina quando la vela prende il vento e ti senti tirare d'improvviso e non hai nulla a cui aggrapparti per non volare via.
Questa sensazione è quella che ti fa riflettere che il Kite è uno sport da fare solo dopo aver appreso tutte regole per non incorrere in brutte esperienze.

Il giorno successivo siamo stati scaraventati in acqua e con il mega aquilone (non quello piccolino da prova usato il giorno precedente) abbiamo iniziato a ... bere acqua!! E quanta!
Perchè nel dover stare attento che la vela non cada, non vada a intersecare la zona di wind power e dover cmq rimanere a galla, si ha poco tempo per evitare anche di non bere!


Body drag è questo il nome dell'esercizio che serve a far capire come il corpo immerso nell' acqua sia trasportato dalla vela. Con il solo posizionamento del braccio in direzione di bolina o traverso, la vela inizia a trasportarti in una direzione che mai penseresti di poter realizzare spinti dal vento.Ossia contro vento, risalendo il Lago, perchè il braccio a mo' do deriva ti indirizza in diagonale .... e il divertimento inizia.

Ultimo esercizio (quello che ritengo più difficile) è stato quello di partenza dall'acqua. Dopo aver infilato la tavola ai piedi, bisogna effettuare una specie di otto con la vela passando per la zona di wind power...a quel punto spostando il bacino verso il trapezio si è spinti naturalmente fuori dall'acqua e ci si ritrova il piedi sulla tavola!!

L'esperienza è stata veramente positiva e spero di poter ultimare lezioni la fase di apprendimento e iniziare a fare il primo bordo quando ad Agosto tornerò a Latina/Sabaudia.

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