E' iniziata la bella stagione anche qui a Monaco, ma chissà perchè risento fortemente l'assenza delle persone più care.
Sarà che con il caldo l' idea di mare, spiaggia, canzoni alla chitarra mi ritorna più spesso alla mente; stà di fatto che il sentimento di solitudine mi pervade più volte in questi primi giorni di primavera/estate.
E' un qualcosa di strano: a primo acchitto ti senti bene, il sole splende alto, puoi farti una bella passeggiata o prendere il sole. Puoi anche divertirti, come oggi, andando in bici per Monaco con un mio collega di lavoro.
Ma quando scende la sera, tutto questo profumo di fresco scompare lasciandoti come una secchezza in bocca, quasi come mancasse qualcosa.
Anche il respiro ogni tanto risale, come per ricordarti che alla fine tutte le persone a cui vuoi bene non sono lì ed è un peccato.
Lo so che la scelta è mia, nessuno mi ha costretto ad emigrare...però vorrei almeno questa sera così calda essere vicino alla mia ragazza, prendendo un gelato in riva al mare.
Sono convinto che il vivere da solo ti renda un animale isolato. Io per mia indole non sono mai riuscito a non creare allegria, armonia, o meglio casino in un gruppo di persone. Purtroppo sento che questo mio carattere non può essere libero di affiorare quando io per primo mi sento straniero. Straniero senza possibilità di parlare una lingua che non conosco, straniero perchè sento sempre più la differenza con la mia nazionalità italiana.
Il più delle volte alzo lo sguardo al cielo e penso che sarà breve il tempo che manca per ritornare a casa, ma quello che non voglio è abituarmi a stare solo.
Con il passare del tempo ci si abitua a condividere la propria vita con se stessi. Premetto che può essere un buon momento per autocriticarsi, ma deve restare un momento. Quando invece la maggior parte dei giorni di svago la si passa da soli, si sente come il peso di non poter trasmettere qualcosa.
A volte è come il pesce che boccheggia quando lo si tira fuori dalla palla piena d'acqua. Lo stare con le altre persone è per me come il respiro nei polmoni la mattina presto quando il sole ancora non è alto in cielo.
Mi raccomando non lasciatevi prendere dalla voglia di non essere accanto a qualcuno che vi sa ascoltare o capire. Quando ho visto il film su Marco Pantani, la cosa che più mi ha graffiato è stata la sua stupidità nel non lasciarsi andare nella rete di mani e braccia tessuta da tutte le persone che gli volevano bene.
A volte si devono salire grosse cime per saper chi si è veramente, ma a volte servono dei gregari per compiere le imprese più grandi.
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