venerdì, settembre 30, 2005

Ricette...ricette...ricette

Allora dato che chi fa da se fa per tre e di meglio non c'è, da quando mi sono trasferito ho iniziato a gestire la mia cucina sfruttandola in toto (non nascondendo nel forno le scatolette di tonno come fa qualche mia collega!!!).

Da piccolo sono sempre stato affascinato dall'impegno che mia nonna metteva nel cucinare e soprattutto nel fare la pasta in casa e i dolci. La passione e la voglia di creare qualcosa di buono e farla mangiare a chi vuoi bene è una gratificazione senza pari.
Ad ogni modo, io da pochi mesi ho iniziato a cucinare pian pianino le mie pietanze soprattutto i fine settimana in cui rimango a Torino e non scendo giù, cercando le orme lasciate dalla mia nonnina!!!!

Questa è una carrellata di piatti che fin'ora sono riuscito a preparare:


Pollo con i peperoni



Ciambellone allo yogurt di banane



Fettuccine alla Sossi



Frittata sempliciotta



Risotto ai Funghi


Le ricette ultimamente le stò postando in un forum a cui mi sono iscritto e che per chi volesse vale veramente la pena di farci un salto:

Cucina in Simpatia

E Buon Appetito a tutti!!!

martedì, settembre 13, 2005

Casalingo provetto

Torniamo a bomba sull'argomento principale di questo blog...ossia la vita quotidiana/casalinga di un giovane 28enne alle prese con le sue prime esperienze di vita without family.

Una cosa che da pochi giorni ho sperimentato è la difficoltà di pianificare la giornata introducendo come new entry, la gestione della baita.
Finchè si viveva a casa, il lavoro, il tempo per la palestra, le serate con gli amici, le uscite con la donna...si cercava di farli incastrare a fatica spingendo un pò di qua e un di là!
E non sempre tutto andava per il verso giusto: a volte si dava appuntamento ad un amico nel medesimo orario in cui bisognava andare con la ragazza a fare compre e contemporaneamente si doveva anche passare a casa...e iniziava il funambolismo circense di chi come me non riesce a farne una giusta, che si risolveva come sempre in corse alla Fast & Furious per le vie di Latina.

Oggi mi accorgo che se tutto questo già mi creava non pochi problemi, aggiungendoci il pulisci-lava-spazza-butta la spazzatura-cucina e pulisci la cucina-stendi la biancheria... è proprio un bel casino!
Vogliamo aggiungerci che ora ho ricominciato ad andare in palestra...e non è la palestra a mettermi timore, ma il fatto che ogni volta che torno devo:


1) lavare la tuta sudaticcia -> stenderla

2) farmi la doccia -> (stendermi!!)

3) cucinare -> lavare i piatti.


Per finire ricordarsi di andare a letto perchè domani ci si alza alle 7:00 per andare a lavoro!!!



Se da una parte spero che questa vita non si trasformi in una routine che mi trasformerà in un'ameba robotica, dall'altra col sorriso sulle labbra, ancora non riesco a vedermi con la parannanza (come diceva Nonna) girare dentro la baita come Freddy Mercury nel video "I want to break free".

Sono un giovane ingegnere, stò diventando un perfetto casalingo...ma, se continua così, anch'io urlerò:

Voglio la mia libertà e rompere con la monotonia!!

Consigli musicali a corredo:

I want to break free Queen - Live magic

Il mistero di Giulia Litfiba - Terremoto

giovedì, settembre 08, 2005

Mi piace...

"Mi piace la calma, la buona tavola, i buoni amici, i buoni libri, la pesca subacquea, i francobolli, le armi antiche, gli animali, i luoghi non affollati.
Non mi piacciono i dritti, i disonesti, i dilettanti presuntuosi, le salse agrodolci, i seccatori, gli invadenti, gli animali che mordono. Amen".

Sergio Endrigo


Oggi aprendo, come ogni giorno, la mia finestra sul web ho letto la notizia della morte del cantautore e cantante Sergio Endrigo.
No...non voglio ammorbarvi su una notizia triste, anche perchè ormai guardare la TV o vedere un dramma cruento sembra quasi la stessa identica cosa.
Quello che mi ha colpito è la frase che ho riportato sopra.
La sua semplicità è quasi sconcertante e mi ha fatto pensare: "Hei... la pensava come me quello!!"
Ogni giorno ci si affanna per il lavoro, per la palestra, per la casa, per i figli e per altri e altri motivi....però ogni tanto arriva la calma sottoforma di vacanza, di una nuova relazione sentimentale, di un fatto gioioso e gradito.
Ho sempre pensato che la vita fosse come la Tempesta scritta da Shakespeare con alti e bassi come canta Lorenzo Jovanotti nella sua ultima hit.
In questo salire e scendere "like a rollercoaster" trovo gusto nei punti di massimo gaudio ma anche in quelli in cui la discesa è veramente ripida!(ma questo solo col senno di poi).
Mi fanno crescere i momenti difficili quelli dove ci si appoggia con una mano alle persone care e con l'altra al "bastone" della fede, per chi come me è credente e pensa che se la religione non è proprio la risposta, almeno lassù qualcuno mi sente e mi segue nei passi non sempre sicuri che faccio.

Sono felice della mia famiglia e gli rendo grazie ogni giorno nelle mie preghiere, dei miei amici con cui passo serate scalmanate e altre di ristoro fisico (Ame bisogna rifare una cena come quella di sabato da Pietrino...grandiosa!!!)...dovrò scrivere appunto un post sull'amicizia un giorno o l'altro.

Mi piace parlare e guardare in faccia le persone, mi piace giocare in spiaggia, mi piace dormire poco per uscire in bicicletta la domenica mattina, mi piace sapere di essere utile agli altri quando dono il sangue, mi piacciono le giornate di pioggia e le serate d'estate.
Mi piace discutere con la mia ragazza e capire che non si può sempre aver ragione, mi piace pensare di poter perdonare, mi piace leggere un libro che pensavo non fosse un granchè, mi piace suonare la mia chitarra, mi piace sentire Ligabue, mi piace...

Mi piace la vita.

martedì, settembre 06, 2005

Nostalgia



La nostalgia rende ignoranti...

Non è una battuta, ma ciò che Milan Kundera c'ha lasciato nel suo libro "L'ignoranza" che a prima battuta potrebbe far ridere pensando a quanta ce ne è in giro e alla alta velocità di riproduzione.
Ma, come direbbero Aldo Giovanni & Giacomo, ignorante nel senso che ignora!!

Era estate e mi ero lasciato da pochi mesi con la ragazza con cui ero stato per più di cinque anni; cercavo un pò di relax e pensavo che il titolo sibillino potesse essere da presagio ad una lettura "da spiaggia".
Dopo le prime righe, invece, mi sono reso conto di essermi imbattuto in una storia molto profonda con risvolti che parevano essere presi da esperienze personali (e forse non solo mie).

Il fulcro della storia si basa sul ritorno in patria di una ragazza che per motivi personali era emigrata all'estero e lì aveva vissuto per molto tempo, prima di tornare in patria.
Fin qui sembrerebbe una storia come tante altre, ma Kundera pone l'accento sulla capacità di dimenticare facilmente i migliori pensieri della nostra vita mentre rimangono aperte finestre su cortili dove l'erbaccia è cresciuta troppo.
Una donna ritorna a casa, i luoghi non sembrano essere diversi da quelli che aveva lasciato 20 anni prima, i rumori gli odori si sovrappongono a quelli di un tempo; ma al contatto con le persone che l'accolgono al ritorno, si rende conto che la sua voglia di riportare alla luce vecchi momenti belli e brutti si scontra con l'incapacità di esautorare questa richiesta per chi ha vissuto un altra vita un'altra storia.
Un uomo torna in patria, per i problemi che non ha voluto risolvere. Come molti, ha deciso di non affrontare la vita che si era fin lì (ri)costruita ma ripartire dal via.
I due s'innamorano, ma la falsa sovrapposizione dei loro ricordi sul passato comune, si frantuma come la memoria che piano piano scivola nell'ignoranza di chi non s'accorge che il tempo non aspetta tempo.
Kundera esprime al meglio questa quotidiana incapacità di sapere dove stiamo andando, per l'incapacità di fermare il mondo che troppo spesso curva all'improvviso nel suo procedere in linea retta, forse per aver distrattamente ignorato l'esperienze passate.

Io da parte mia, lascio a voi la lettura approfondita del libro, però spero di rimanere saldo ai ricordi che impressionano la pellicola della mio album fotografico. La nostalgia mi aiuta a ricordare e rimanere fedele e vicino a chi mi vuole bene, come un' "affinità elettiva" che riavviva il sapore originale ogni volta che ritorno a casa...


Leggendo qua e là:

L'ignoranza di Milan Kundera

Alla Ricerca del Tempo Perduto di Marcel Proust

Le Affinità Elettive di J.W. Goethe

lunedì, settembre 05, 2005

Ricordi di un passato


Ennesimo viaggio di ritorno a Torino con il treno. Mi ricordo da piccolo la sensazione di timore di fronte a quella macchina così strana, che metteva paura al passaggio senza fermata in stazione, e che sembrava semplice nel suo correre su binari fissi...
Ho già scritto sul popolo "torinese" made in Calabria, Puglia, Sardegna e di come Porta Nuova negli anni del boom della FIAT era veramente la porta d'ingresso alla città della speranza. Speranza di poter cambiar vita, e forse non è che oggi sia molto diverso da allora.
La "Freccia del Sud" lo chiamavano: un biscione di metallo che tagliava l'Italia da Torino fino giù in Sicilia, un cordone ombellicale in movimento che univa l'Italia dalla Sicilia fino a Torino. Penso che i modelli di treni non si siano voluti poi così tanto, fino a pochi anni fa si poteva viaggiare su treni espresso nelle cui carrozze ancora erano appese immaginette del primo novecento.
Sono tornato, e ho viaggiato in compagnia di una coppia provenienti dalla Campania presumo dal loro impenetrabile accento partenopeo.
Marito e moglie che venivano a Torino carichi di bagagli (ho praticamente dormito seduto con in braccio la mia chitarra!!) ma come allora, non valigie da botique ultra compatte a prova di urto frontale con un TIR; bensì cartoni chiusi con un semplice spago.
Semplice forse è l'agettivo che mi fa tornare alla mente immagini da film, di persone che viaggiavano stipate in compagnia anche di animali da cortile lasciando alle spalle un mondo di sola agricoltura, per affacciarsi nel regno della meccanica e della catena di montaggio.
Oggi pian piano si stà lasciando morire tutto il settore, e i continui rincari sul petrolio non fanno altro che accelerare questo deperimento che ha visto chiudere prima le grandi roccaforti abitative di Mirafiori e successivamente tutti i satelliti, in cui venivano prodotte auto senza fortuna di mercato.
Lo spago che legava "cartoni da viaggio" si sta slegando poco alla volta, e questo mi porta a pensare che abbiamo sempre calvacato il cavallo finchè era vincente a briglie sciolte a volte, ma mai consapevoli di cosa ci fosse dopo quell'ultimo steccato.

Ora che ho fermato l'assicurazione della mia auto (che stò ancora pagando a suon di rate di fanaziamento) mi rendo conto che la follia di utilizzo del mezzo automobilistico non si fermerà con l'aumento sproporzionato del prezzo del petrolio.
Le continue guerre, atti terroristici e cataclismi naturali sono figli e padri della società dell'oro nero; si cercano patti e concordati che da un lato permettano il continuo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e dall'altro la riduzione di emissioni di gas inquinanti.
Raggiungeremo presto il punto di rottura, perchè ad un certo punto la crescita inflazionistica ci porterà allo sciopero della macchine come è successo già in passato.
Aerei, che a causa di un'economia di mercato spregiudicata in mano ai soliti proprietari petroliferi, vanno giù come fossero di carta perchè si vola ormai non solo low cost ma anche low tank e low oil!!!

giovedì, settembre 01, 2005

Come ti arredo...un monolocale

La baita del Sossoniglio
Sono ritornato da circa 2 settimane a lavoro in quel di Torino, partendo con una valigia di dimensioni elefantesche e tornando con la stessa che sembrava incinta!!!!
Una volta esplosa letteralmente all'apertura, finalmente ho potuto arredare il mio monolocale dandogli un tocco di originalità e di ca(o)lore.

Già mesi fà, ho iniziato la lunga serie di acquisti per rendere umanamente più confortevole la mia nuova reggia...cosa fare quando ci si trova ad aver preso in affitto un monolocale arredato ma senza suppellettili e oggetti di uso quotidiano???

Si va di corsa all'IKEA!!!


Paolo Micone ha basato le sue più isilaranti gags su questo colosso svedese che ha imposto il suo marchione di giallo colorato nelle principali città italiane..
Da subito non ci ho dato molto peso, però tornato a casa e ripensandoci su,
mi sono accorto di aver vissuto di prima persona tutto quello che mi aveva fatto ridere vedendo Zelig:

  • Girando all'interno del negozio ho assistito a scene di ordinaria follia con madri preoccupatissime che corrono a destra e a manca alla ricerca dei loro pargoli...naturalmente rinchiusi in casse panche oppure nascosti nei bagni che compongono gli ambienti abitativi.

  • Mi è capitato di vedere un ragazzo che sembrava essersi rilassato seduto sbracato su una poltrona...in verità si era addormentato di brutto; tutti quelli che lo vedevano sghignazzavano stupiti!!

  • Per finire quando ormai sei riuscito a riveder le stelle e con la tua auto ti accorgi che sei parcheggiato a 1 metro dall'uscita, le indicazioni ti fanno fare il circuito di les mains per 2 volte prima di vedere la scritta.....uscita!!
Fino a questo momento ho acquistato di tutto..stoviglie...asse da stiro...tenda da bagno...secchi...piatti e bicchieri..ecc...ecc.
Ho scaricato anche dal sito i due planner specifici per la zona ufficio e la cucina:
Poi mi sono reso conto che il mio monoloculo sarà una stanza di 4*10 m quadri...ma a che cacchio mi serve allora disegnare, come un novello architetto, la piantina della "casa" quando una volta che c'ho infilato una sedia non posso più muovermici dentro??
Avete presente quel simpatico videogame in cui bisogna tirar fuori il divano dalla porta avendo altri mobili tra le palle!! Praticamente la stessa cosa, solo con un pirlotto in più che c'abita dentro!!!

E ci torno e ci tornerò, dato che giorno dopo giorno mi accorgo che qualcosina manca sempre però alla fine mi sono reso conto (anzi "estratto conto") che mi è partito un patrimonio..praticamente tutta la prima busta paga starà gonfiando le tasche di qualche uomo-salmone.
A proposito se leggete vicino al marchio presente in ogni oggetto, ci sarà scritto MADE IN TAIWAN...altro che Svezia....

Osservando con pura ammirazione il lavoro fatto nella mia baita, mi accorgo che si avvicina all'immagine di un luogo dove poter vivere, ed è ormai lontano il ricordo di quando all'inizio c'era solo un letto e quattro mura (ma piccole piccole piccole).

Ma Voi come avete fatto?? Datemi una mano oppure un salmone!!!

Link (ndr Ame) per il simpatico game:

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