Il disco dal titolo "Tra l´aratro e la radio" é l´ottavo (come il nano!) della discografia dell´artista romano ed arriva dopo la raccolta Raduni 2005.
Partiamo col dire subito che il disco é veramente bello, ben strutturato con una "scaletta" dei pezzi armoniosa.
Max é tornato con un sound elettronico raffinato e godibilissimo, in alcuni passaggi vicino al suo mentore Franco Battiato. Se penso al disco di Battiato "La voce del padrone" trovo punti in comune sia per i testi pindarici che per le chitarre con effetti elettronici / rock.
Nota: Max ha vissuto per molti anni all´estero (Belgio), suonando il basso coverando il grande Sting...quando in Italia ha iniziato a calcare le scene musicali, qualcuno gli fece presente che la sua musica richiamava quella del cantautore sicilano (anche se il look notevolmente diverso)... Max Gazzé rispose che non conosceva Battiato!!!! (Ode all´Inviolato).
La canzone che apre l´album ci fa capire, sin dalle prime battute, che sound Max ha voluto per questo disco.
I testi sono come sempre del fratello di Max insieme con un nuovo autore, ringraziato e cercato piú volte nei biglietti che compongono il booklet.
Il "solito sesso" é la canzone presentata al Festival di Sanremo; diciamo chiaramente...cantata molto male durante la prima serata e forse per questo partita con svantaggio. Ma la composizione esce da tutte le solite strutture: cantata/parlata, con un ritornello che si apre con un respiro profondo grazie all´uso degli archi e soprattutto il piano che armonizza il ritmo del charleston e rullante.
"Siamo come siamo" é papabile seconda hit da girare nelle radio; a Marco giá lo detto, il refrain é simile alla canzone "Boyband" dei Velvet, ma il testo (che riprende le caratteristiche umane moderne e le nostre manie) fa una certa differenza!
"L´ultimo cielo" e "Crisalide" sono dei lenti, il primo molto vicino al Franco siculo (tipo quelli che si possono sentire in "Fleurs 3"); la tematica introspettiva della prima si contrappone alla tematica del tempo fuggevole della seconda canzone.
Tutto il clima apparentemente calmo che si crea con le precedenti canzoni, viene spazzato via dal riff aggressivo di "Mostri" che, nel suo nucleo da vita ad un gioco elettronico che richiama il grande cartoon "Carletto il principe dei Mostri" (guarda caso!!).
In "Camminando piano" il basso di Max fa da padrone cullando il testo con una ritmica che riporta al Max di "Ognuno fa quello che gli pare"...secondo me questo sará la terza hit da sparare in radio.
"Tornerai qui" ed "Elogio alla sublime convivenza" giocano con il tema dell´uomo e della donna, del loro vivere quotidiano insieme o no, del loro essere fisicamente e mentalemente due mondi distanti e permeabili sulla nostra Terra ("Il mistero della polvere").
"Vuoti a Rendere" chiude il disco e come ogni buona canzone di chiusura inizia sfumando e culla di nuovo con gli archi (che pervadono tutta la musicalitá del disco) e in silenzio lascia l´ascoltatore con l´impressione che il Max ha fatto veramente un bel lavoro!!!
Bene é arrivata ora il momento dell´ascolto, mi direte poi le vostre impressioni:
1 commento:
è davvero un bel ciddi.
a me piace molto crisalide...
w noi maxgazzisti puri..!!!!
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