Dall´espresso questa ultima lettera di Adolfo Parmaliana, feroce accusatore della connivenza tra cosche mafiose e amministrazione, che si è tolto la vita dopo l'ennesima sconfitta.
Rimane poco d´aggiungere, se non credere che in fondo bisogna continuare a combattere questa gente ignobile...che la mafia di Stato sia trattata come tale.
Un criminale puó accusare e calunniare da una prigione...questo é un paradosso che supera ogni immaginazione. Ormai solo la TV ed i media creano leggi e espongono il giusto o lo sbagliato al ludibrio pubblico...allora che si usi questo mezzo per rendere la mafia di Stato (quella che si siede sugli scranni degli alti poteri) per renderla visibile, quando visibile e chiacchierabile non la si vuole.
Che si utilizzi il web e tutto quanto a disposizione per far emergere le urla, le paure...tutto quello che qualcuno ci vuole togliere...in primis la LIBERTA´.
Nessun commento:
Posta un commento