giovedì, novembre 15, 2007

Una sera...con Paolo Fresu

Il Legno del contrabbasso risplende venato
come il sole che saluta il mare al tramonto.
Cerco di riflettermi ma cado nel vortice dei fiati.

Ah, gli ottoni; ingoiano le luci, incubano i suoni
in tortuosità radenti.
Intanto fuori nevica ma il silenzio non si sente,
si assapora.
Cade una stilla dal flicorno ormai ubriaco
e sale la melodia del piano che rincorre i tasti.

Tamburello le dita sulla gamba
rapito dal movimento percussivo.

Un sibilo
un silenzio
il solo di chiusura
un dito che azzittisce una corda
ancora ebbra di jazz


2 commenti:

Laz ha detto...

Sei un grande Ale.
Scrivi davvero bene e sai descrivere in modo coinvolegente gli eventi a cui partecipi.

Dovresti puntare alto con un blog più eterogeneo, avresti di sicuro successo.

A presto!

Anonimo ha detto...

w lo iazz